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Visualizzazione dei post da maggio, 2018

IL LOGOS PEDAGOGO

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In questo brano, tratto dal primo libro de Il pedagogo, Clemente Alessandrino, riprendendo l'espressione del Vangelo di Giovanni che parla di cristo come logos, cioè verbo di Dio, ne individua tre funzioni, che riguardano una tripartizione storica: Logos protrettico, cioè "esortatore", Logos pedagogos e logos didaskalikos, cioè 'istruttore'. A ciascune delle tre funzioni doveva corrispondere un'opera; la terza però, che probabilmente doveva intitolarsi il maestro, non è stata mai scritta. Clemente recupera il termine 'pedagogo' nel significato greco di 'giuda': ma se il pedagogo greco accompagna a scuola l'allievo e lo segue nelle sue attività, qui il pedagogo, che è cristo, conduce a Dio, che è il maestro, colui del quale proviene ogni realtà e ogni verità. Al pari di altri autori cristiani, Clemente riprende concetti e figure tipiche del mondo classico e li carica di significati nuovi, di tipo religioso e spirituale.

ALLA CHIESA DI GESÙ

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Origene, succeduto a Clemente alla guida del Didaskaleion di Alessandria, ha scritto tra l'altro alcuni commenti ai Vangeli: questo è un brano del XIII del Commento a Matteo, nel quale descrive il rapporto tra Gesù e gli apostoli come quello tra il maestro e i suoi discepoli, un rapporto che va imitato, cercando Gesù nei propri cuori, come un maestro interiore, o richiedendo lumi a chi, nel corpo della chiesa, funge da maestro.

LA SAPIENZA DIVINA

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In questo passo, tratto dalla prima lettera ai Corinzi, san Paolo dichiara di essere il portavoce non di una sapienza umana, bensì di una sapienza divina, della quale è espressione in Vangelo, che parla di Cristo: gli uomini non possono conoscere dio direttamente, ma presso di loro è venuto il figlio di dio.  

COME EDUCARE I FIGLI

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Questa lettura incita i genitori a educare con grande impegno i loro figli e di guidarli nel loro percorso. Secondo la lettura i ragazzi hanno bisogno di molti maestri, guardiani.. e sono in quest'età intrattabili. Il testo narra che bisogna dare ai ragazzi subito l'educazione giusta per farli andare avanti nel loro futuro tranquillamente.

LA CASA COSTRUITA SULLA ROCCIA E SULLA SABBIA

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La lettura narra di due uomini diversi, uno che ascolta i consigli degli altri e quindi ascolta gli avvertimenti e costruisce la sua casa sulla roccia e uno invece che non ascolta nessuno e quindi costruisce la sua casa su un terreno poco stabile. Successivamente irruppe il fiume e, la casa costruita sulla roccia rimane intatta, mentre, la casa sul terreno crolla. Secondo la mia opinione questo significa che bisogna sempre ascoltare l'opinione delle altre persone che magari ne sanno più di te e da loro così facendo potremmo imparare.

L'EUROPA E LA CULTURA ARABA

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Il mondo musulmano assorbe e rielabora gli aspetti della civiltà con cui viene in contatto. Rispetto all'occidente l'Islam per molti secoli si rivela più progredito. I dotti musulmani rielaborano le teorie di Platone  e Aristotele. Le opere di Aristotele, torneranno in Occidente accompagnate dai commenti di autori islamici. Anche in altri campi il contributo del sapere arabo è prezioso. Scienziati islamici compiono progressi in diversi campi come l'alchimia, la medicina, la fisica e l'astronomia. Rilevante è il contributo nella matematica: i cosiddetti numeri "arabi" che adoperiamo oggi si devono proprio alla nuova forma di scrittura decimale introdotta da questi studiosi. La fase di maggior splendore della civiltà araba è compresa tra i secoli VIII e XIII. Nella città di Baghdad e Bassora, si sviluppa la letteratura araba che ha forti intenti pedagogici. La prima opera scritta in arabo è stato il Corano. A origini  indiani risale anche il primo nucleo del...

LA SCUOLA NELL'ISLAM

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L'educazione islamica si richiama alla Sunna, un testo che riporta parole e azioni di Maometto. Il credente nell'islam ha infatti il dovere sia di istituirmi sia di istituire. L'istruzione si articola in tre livelli: -ISTRUZIONE PRIMARIA: erano le scuole elementari, si curava, a partire dal quinto anno di età, l'educazione dei maschi, inizialmente nelle moschee finchè non vengono creati locali appositi. Tale istruzione è basata innanzitutto sulla memorizzazione dei versetti del Corano. Si studiano inoltre la grammatica e il calcolo e il bambino viene indotto alla conoscenza delle tradizioni. -ISTRUZIONE SECONDARIA: gli alunni, a partire dai quattordici anni, acquisiscono abilità manuali e competenze specifiche per la professione futura. -ISTRUZIONE SUPERIORE: era riservata ai maschi appartenenti a ceti alti, è impartita nella madrasa, un collegio nel quale vivono studenti e insegnanti. Le discipline principali sono la tecnologia e la scienza coranica: in funzione del...

L'EDUCAZIONE NELL'ISLAM

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Il Corano è un codice religioso, giuridico, morale e sociale, e quindi, nel suo insieme, è anche un codice generale dell'educazione che riguarda sia gli adulti sia i bambini di una certa età. Le raccomandazioni non sono destinati al bambino immaturo, ma al bambino ormai responsabile o all'adulto responsabile del bambino: la legge si rivolge ai genitori, ai quali spetta l'educazione e la correzione dei comportamenti dei giovani per renderli conformi alle prescrizioni. L'islam raccomanda una formazione complessiva dell'essere umano; corpo, religione, spirito, istinti e sentimenti. Il bambino impara subito che esiste una vita dopo la morte e che riceverà un premio o una punizione secondo la condotta tenuta nella dunya, ossia la vita terrena.  

IL MONDO ARABO PREISLAMICO: LA TRADIZIONE ORALE

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L'Arabia preislamica è abitata soprattutto da tribù di beduini. Il paese viene unito dalla diffusione di una nuova fede, l'islam, predicata dal profeta Maometto, che presenta questa religione come perfezionamento dell'ebraismo e del cristianesimo. I precetti fondamentali del Corano, che è il libro sacro dell'islam, sono: -la professione di fede -la preghiera avviene 5 volte al giorno -la carità -il digiuno nel mese del ramadam -il pellegrinaggio alla Mecca almeno una volta nella vita  

L'EDUCAZIONE DEL CAVALIERE

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Accanto all'educazione ecclesiastica in Occidente si consolida una particolare educazione laica, quella del cavaliere, riservata agli aristocratici, che ha come scopo quello di formare un uomo d'armi, animato dalla lealtà verso il proprio signore e dal desiderio di difendere i deboli. Già dall'VIII secolo la nomina a cavaliere avviene con una cerimonia cristiana che diventa poi un vero e proprio rito. La formazione cavalleresca comincia molto presto: -a sette anni il ragazzo impara già a cavalcare e a usare le armi -a quattordici anni viene inviato come scudiero presso un altro castello e impara l'arte della conversazione e anche arti come la danza e il canto -a ventun anni diventa cavaliere 

Carlo Magno e la scuola palatina

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 Un tentativo concreto e istituzionale di rianimare la cultura e l’istruzione si deve a Carlo Magno. Carlo amplia considerevolmente le dimensioni del proprio dominio, sottomettendo longobardi e sassoni. Il suo progetto politico prevede la costruzione di un impero che si richiami all’impero romano e al cristianesimo. Carlo dà vita a un fenomeno di rinascita culturale chiamato rinascita carolingia. Carlo, pur essendo un intelletto illetterato, a compreso l’importanza di una riforma della struttura di governo che investe tutti i campi della cultura e il modo particolare l’istruzione, vero motore di ogni cambiano cambiamento.  Nell’esortazione generale del 789 indica le linee guida del suo progetto di forma generale.  Nel 782 Carlo Magno ho già incaricato Alcuino di York, uomo culto della Chiesa anglosassone, di istituire presso la sua corte ad Aquisgrana la schola palatina, una scuola che viene annessa al palazzo, destinata ai figli della nobiltà laica. Alcuino si adoper...

Gregorio Magno: la formazione del clero e l’educazione popolare

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 Ma mano che la Chiesa diventa più importante, sorge la necessità dei sacerdoti e dell’istruzione dei fedeli. Questi problemi sono al centro di alcune opere di Gregorio Magno, monaco benedettino e poi pappa.  Gregorio Magno è considerato soprattutto un divulgatore della religione cristiana e nella sua regola pastorale detta, i principi pedagogici per la formazione di chierici e vescovi. Fondamentali sono i contenuti dell’apprendimento che non vanno scelti solo tra quelli presenti nei testi sacri, ma anche tra i classici della letteratura di origine pagana in un rapporto di fusione e con penetrazione delle due culture , entrambe considerate indispensabili per una formazione completa degli uomini della Chiesa. In alcuni dei suoi numerosi scritti ricorda ai suoi vescovi di perseguire la formazione religiosa del popolo, attraverso la predicazione.  Questa, non deve fare sfoggio di un linguaggio forbito, incomprensibile ai più, ma adattarsi a un uditorio modesto perché deve ...

Severino Boezio: le arti liberali e la filosofia

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 Le arti liberali, sono al centro delle riflessioni di Severino Boezio che quindi scrive una serie di opere dedicate a ciascuna delle discipline delle arti liberali.  Le arti del quadrivio aritmetica, geometria, astronomia e musica, colgono rispettivamente l’ordine e la perfezione del numero, dello spazio, dei corpi celesti e dei suoni.  Boezio non vuole scrivere un semplice manuale, ma fornire una conoscenza della verità sul mondo, per spingere l’allievo a comprendere le regole.  Dopo aver composto i testi sulle arti del quadrivio, Boezio rivolge la sua attenzione alle arti del Trivio o del linguaggio: grammatica, dialettica e retorica.  In particolare si occupa della dialettica. Per fare ciò, approfondisce e commenta le opere di logica di Aristotele. Il suo progetto e tradurre il latino tutte le opere di Aristotele e Platone.  La dialettica si articola in tre fasi corrispondenti a tre diversi momenti del percorso formativo:  -lo studio della paro...

Sant’Agostino e il ‘maestro interiore’

 Una posizione di apertura al sapere pagano è quella di Agostino, il quale ritiene che i modelli educativi e culturali classici possono essere pericolosi se utilizzati solo per sé, ma si rivelino utili se inseriti in una prospettiva cristiana. Agostino promuove una collaborazione tra ragione e fede. Nelle confessioni, la sua opera autobiografica, Agostino delinea la sua concezione di un insegnamento fondato sulla curiosità e sull’interesse dell’allievo e non sulla costrizione. E proprio in relazione al linguaggio che Agostino, nella sua nella sua opera pedagogica più importante, il maestro,  affronta le questioni fondamentali del suo pensiero educativo. Il maestro, attraverso linguaggio, può soltanto stimolare l’allievo a ricercare la verità dentro se stesso, consultando, nella propria anima, il maestro interiore, che dall’interno illumina verso la coscienza. Anche se la conoscenza deriva dall’illuminazione interiore proveniente da Dio. L’azione del maestro umano è maieutica, ...

La patristica greca: Clemente alessandrino, origine, Giovanni che arriso Tom

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Tra i maggiori padri della Chiesa alcuni scrivono in greco e sono attivi nella parte orientale dell’impero romano. In particolare, il recupero dei pensatori greci è importante non solo per rinforzare la dottrina cristiana, ma anche per attirare verso il cristianesimo gli appartenenti alle classi colte, ancora legati all’universo culturale greco.  Ad Alessandria d’Egitto Clemente alessandrino, scrive due opere, il protrettico e il pedagogo, nelle quali affronta il rapporto tra cristianesimo e cultura greca. Clemente, pur non condividendo i valori della cultura pagana, ritiene possibile individuare nei filosofi antichi una scintilla divina che li ha indotti comunque ad ammettere l’esistenza di un Dio unico. Nel pedagogo Cristo compare quale pedagogo dell’umanità: egli è il grande maestro dell’umanità e il suo retentore. Il cristiano deve diventare con simile a lui.  Successore di Clemente è origene, il quale prosegue il tentativo di conciliazione tra cristianesimo e filosofia...

Cristianesimo ed educazione: la salvezza dell’anima

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 Negli ultimi secoli dell’impero romano acquista importanza una religione che porta con sé una visione radicalmente innovato dell’uomo: il cristianesimo.  A partire dalla predicazione di Cristo in Palestina, una regione periferica da Roma, la nuova religione conquista lo stesso impero. Dopo una fase di persecuzioni, al cristianesimo viene riconosciuta la libertà di culto e diventa la regia la religione ufficiale dell’impero. La Chiesa diventa l’ultimo baluardo della cultura. I monasteri, che sorgono in campagna, sono non solo isole di pace  in un mondo sconvolto dalle invasioni germaniche e dalle guerre, ma anche centri di conservazione e di trascrizione di opere dal passato.  Il cristianesimo manifesta una spiccata vocazione pedagogica. Cristo è il maestro e predica la buona novella. I primi strumenti dell’educazione cristiana sono i vangeli incentrati sulla figura di Cristo sul suo esempio.

Seneca e l’autoeducazione interiore

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 Lucio Anneo Seneca, rappresenta un diverso orientamento: egli mira piuttosto alla cura di sé e all’autoeducazione interiore attraverso la filosofia.  Il pensiero di Seneca influenzato in particolare dallo stoicismo, una delle principali correnti filosofiche dell’età ellenistica.  Nelle lettere a Lucilio Seneca sostiene la necessità di migliorare se stessi dal punto di vista morale, seguendo l’esempio delle persone virtuose e disaminando criticamente le esperienze personali. Svalutata l’educazione del corpo a favore dell’educazione spirituale. Seneca definisce il particolare la figura del saggio, come colui che, secondo l’opinione degli storici, controlla le proprie passioni con l’uso della ragione e accetta il proprio destino; il saggio, così inteso, è il vero pedagogo del genere umano. Il suo pensiero pedagogico non è quindi tanto rivolto alle istituzioni educative, quanto al percorso di auto educazione che ciascuno deve compiere. Seneca, con il richiamo all’interiori...

Cicerone e l’ellenizzazione dell’educazione romana

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 Marco Tullio Cicerone è una delle figure più rappresentative dalla romanità: egli era un uomo politico, ma soprattutto un filosofo, oratore e scrittore che ha influenzato anche la pedagogia romana.  A differenza di Catone, egli cerca di conciliare il Mos maiorum con la più raffinata cultura greca. Cicerone ha svolto la stessa funzione di 'ponte' in campo educativo: con lui, la Paideia ellenica diventa la Humanitas latina, che si pone come un nuovo modello educativo romano.  Cicerone, si sofferma soprattutto sull’istruzione superiore, in vista della formazione dell’oratore, nella quale devono confluire erudizione ed etica: le discipline fondamentali sono la letteratura, la filosofia il diritto. La sua opera più importante a riguardo è il de oratore. In esso Cicerone esamina la retorica e l’oratoria, Definendone gli aspetti fondamentali: inventiva, l’ideazione di orazione.