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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

PLATONE E L’ACCADEMIA I guerrieri, custodi nei quali prevale la virtù del coraggio e che garantiscono la difesa della città

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 Il più importante allievo di Socrate è Platone, nella sua riflessione è centrale l’idea della giustizia. Platone rimane deluso dalla condanna di Atene ai danni di Socrate, e allora che rinuncia alla carriera politica a cui era destinato e cerca fuori da Atene uno stato dove realizzare una città ideale, i cui tratti sono sviluppati nella sua opera più importante, Repubblica. È in seguito all’insuccesso del primo viaggio che fonda, nel 387 a.C. l’Accademia. Platone elabora un progetto educativo allo scopo di preparare il nuovo ceto politico, perché condivide la convenzione di Socrate. E per trasformare  la realtà politica, occorre una rivoluzione culturale, che giunga a fondare una nuova tavola di valori.  La conoscenza delle idee è il punto terminale dell’educazione. Quindi l’educazione è un percorso di conoscenza nel quale vengono selezionati i governanti e formati i cittadini.  Sulla base di tendenze innate, che l’educazione individuerà, Platone identifica tre ti...

SOCRATE: LA FORZA DEL DIALOGO

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A differenza dei sofisti, Socrate non è un maestro delle arti del discorso, essi dedica la sua vita alla filosofia: ai suoi allievi non trasmette un insegnamento tecnico, ma morale, per il quale non chiede un compenso.  Attraverso il dialogo, sottopone gli interlocutori a un complesso  gioco di domande e risposte, mettendo alla prova le loro convinzioni. Socrate induce chi dialoga con lui a fornire egli stesso una risposta alla domanda iniziale. Questo aspetto del metodo socratico è chiamato maieutica.  A Socrate non interessa la retorica, come arte della persuasione, ma piuttosto la dialettica, come serrato dialogo, una pratica argomentativa guidata dalla ragione. I veri valori, per Socrate, non sono i beni esteriori, come ricchezza, fama bellezza; i valori da coltivare sono quelli dell’anima, e in primo luogo la conoscenza: è in questo modo che l’essere umano ottiene la libertà e la felicità. Secondo Socrate infatti tutti gli uomini  agiscono in vista della felic...

I SOFISTI E LA NASCITA DELLA PAIDÈIA

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Nel V secolo Atene raggiunge il vertice del suo splendore politico e culturale, sotto la guida di Pericle. Il termine sofista indica i primi insegnanti a pagamento degli aspiranti politici. La nuova virtù consiste nell’abilità dialettica e retorica, cioè nell’arte del linguaggio.  Questa aretè, secondo i sofisti, si può imparare e non è una dote ereditaria.  Le tecniche insegnate dai sofisti sono due: - la dialettica, che consiste in un serrato dialogo tra due o più                        interlocutori - la retorica, che consiste in lunghi discorsi con i quali                                  persuadere un vasto uditorio.  Nell’ambito del loro insegnamento entrano dunque la poesia, il mito e le scienze. In questo modo vengono gettate le basi della Paidèia greca, di un insegnamento il cui obiettivo è la cultura generale.

ATENE E L’EDUCAZIONE DEL CITTADINO

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  Ad Atene, a differenza che a Sparta, prevale il principio della Dick, della giustizia: dove la Polis non è fondata sulla forza, ma sulla legge. L'aretè ad Atene coincide dunque con una vita condotta secondo giustizia. Quindi vengono coltivate, oltre all’educazione fisica e alla musica, come a Sparta, anche la letteratura e la scrittura. La scuola è però per lo più privata.  Le figure educative della scuola ateniese sono diverse: -grammatìstes, insegnante di grammatica e letteratura -kitharìstes, maestro di musica -paidotrìbes, l’istruttore di ginnastica  I ragazzi vengono accompagnati a scuola da uno schiavo, il pedagogo .

SPARTA E L'EDUCAZIONE DEL SOLDATO

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 I due tipi di aretè, quella militare-eroica e intellettuale sono alla base di due Polis greche Sparta e Atene. Le due città incarnano due modelli politici diversi. Sparta è una monarchia, mentre Atene è una democrazia. Sparta conosce il suo maggior  splendore nel VII-VI secolo a.C., essa è divisa in tre classi: -degli Spartiati: i cui membri godono di pieni diritti politici  -i perièci: uomini liberi, artigiani e commercianti  -i ilòti: schiavi senza alcun diritto, che in genere sono                        contadini In queste Polis prevale infatti l’ideale dell’aretè eroica. è lo Stato a curare la formazione dei ragazzi,  che dovranno diventare soldati coraggiosi, rispettosi della gerarchia militare e dell'obbedienza dello Stato.  Nel periodo dell'efebato, i giovani vengono sottoposti a dure prove di resistenza fisica. La musica, la marcia e la ginnastica sono gli insegnamenti principali.

ESIODO E L'ARETè DEL MONDO CONTADINO

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Va ricordato Esiodo, il poeta più antico della Grecia occidentale. Le sue opere più famose, la Teogonia e le Opere e i giorni, sono considerate un 'assemblaggio di poesie'.  Nella Teogonia, Esiodo, dopo aver brevemente parlato dell'origine dell,universo, elenca le generazioni degli dei corrispondenti ai tre periodi della storia del mondo: Urano, Crono, Zeus. Nelle Opere e i giorni vengono affrontati i due concetti fondamentali del lavoro e della giustizia, esposti ricorrendo al mito di Prometeo e a quello delle cinque età degli uomini.