Aristotele: l’educazione del soldato

 Un altro grande filosofo dell’Atene classica è  Aristotele e presenta anch’egli un progetto pedagogico, ma il tipo di riflessione è molto diversa da quella di Platone: Aristotele, infatti, privilegia l’analisi della realtà alla descrizione dello Stato ideale e al tema della giustizia preferisce quello della felicità. 
Il pensiero etico pedagogico di Aristotele si esprime soprattutto in due opere l'etica nicomachea e la politica. Aristotele, stabilisce uno stretto rapporto tra comportamento morale e felicità. Solo una formazione integrale dell’uomo può permettere di raggiungere l’equilibrio, che è la caratteristica fondamentale della felicità stessa. Per questo si può dire che l’educazione per Aristotele è  essenzialmente un educazione morale. 
Aristotele riprende il concetto tradizionale di aretè e lo applica alla coscienza e alla morale. Aristotele infatti parla di due tipi di virtù, virtù dianoetiche, che consistono nell’esercizio dell’intelligenza e virtù etiche, che riguardano il controllo delle passioni da parte della ragione. La felicità si raggiunge quando le virtù sono espresse al più alto livello.  
Il sapere del liceo aristotelico assume un’articolazione complessa fatta di discipline specialistiche, alle quali solo lo sguardo del filosofo è in grado di dare unità. Aristotele ha lasciato libri destinati esclusivamente ai suoi studenti, chiamati esoterici ed altri invece destinati a un pubblico più ampio, definiti esso essoterici. Lo scopo di Aristotele è anche quello di chiarire i caratteri del discorso scientifico le sue considerazioni a proposito della ragionamento induttivo e del ragionamento deduttivo sono per molti versi valide anche oggi. Il ragionamento induttivo va dal particolare al generale, mentre quello deduttivo va dal generale al particolare.
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