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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

CARL ROGERS

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Carl Rogers, psicologo statunitense ha sviluppato una tecnica terapeutica che prende il nome di “terapia non direttiva’. Rogers preferisce infatti la parola “cliente” a “pazienote”.  La sua impostazione si fonda infatti sulla “empatia”, cioè sulla capacità del terapeuta di assumere il punto di vista del paziente. Il terapeuta dece mettere a proprio agio il paziente e, senza influenzarlo, consentire la libera espressione dei suoi sentimenti. Lo scopo di questo approccio è permettere al paziente/cliente di guarire grazie alle proprie capacità di autorealizzazione e autoregolazione.

La teoria sistemica

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La psicologia sistemica analizza la relazione educativa partendo da due presupposti: tutto è comunicazione e il mondo psichico è un  sistema , ossia una totalità nella quale il mutamento di una parte influenza tutte le altre. Secondo  Paul Watzlawick , per spiegare un singolo fenomeno occorre prendere in considerazione tutto il  contesto . L'educatore, nel contesto della  classe ,deve favorire la  riorganizzazzione  interna ogni volta che un nuovo elemento turba l'equilibrio precedente. Nel gruppo l'insegnante deve individuare le  persone-chiave , il cui mutamento di atteggiamento rende possibile il  mutamento collettivo . Ogni volta che un problema viene risolto, si crea un nuovo tipo di  stabilità dinamica , una nuova organizzazione cognitiva, una diminuzione dell'ansia e un'accresciuta autostima.  

La teoria umanista

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La psicologia umanista prende in esame  il comportamento del docente   e i suoi effetti sull'alunno . Ispirandosi a questo approccio, un  insegnamento , per risultare  efficace e significativo , deve essere  flessibile  e spostare il suo interesse dai contenuti al protagonista della relazione educativa: l' alunno . Una pratica didattica ispirata alla teoria umanista, secondo Rogers, richiede tre  atteggiamenti-chave : -autenticità o congruenza; -considerazione positiva incondizionata; -comprensione empatica; Questi atteggiamenti sono in stretto rapporto tra loro: l'educatore deve porsi dal punto di vista dell'allievo ( empatia ), senza formulare giudizi perentori o imporre cambiamenti di comportamento ( considerazione positiva incondizionata ) per condurre l'allievo a conoscere se stesso e a stabilire una continuità ( congruenza ) tra l'immagine di sè e le proprie esperienza, divenendo più autentico e genuino.

La teoria psicoanalitica

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Secondo la psicoanalisi la  classe  è il campo di un  incontro/scontro di forze inconsce , che emergono attraverso una grande varietà di  sintomi : insuccessi scolastici, forme di mutismo... La la psicoanalisi invita a interpretare tali sintomi e a ricercare le cause profonde che ne sono all'origine. Per esempio, mette in luce i fenomeni di  transfert , con i quali, a scuola, i ragazzi proiettano sull'insegnante le dinamiche del rapporto con i loro genitori.  L'immagine di sé , infatti, si costituisce attraverso un lungo percorso, a partire dal rapporto con la madre e con altre figure di riferimento. La psicoanalisi offre agli insegnanti strumenti utili per capire non solo gli studenti, ma anche se stessi, così il maestro più rispondere adeguatamente ai comportamenti inconsci del bambino e dell'adolescente e aiutarlo a risolvere le difficoltà eventualmente incontrate.